martedì 24 maggio 2016

Ciciufestival : primo assaggio della Granda

Lo scorso fine settimana, dal 20 al 22 maggio, a Villar San Costanzo, a pochi Km da Dronero, si  è tenuta la quarta edizione del Ciciufestival.
Da quando frequento i cuneesi ho sentito spesso utilizzare il termine “ciciu” (NdR - mi dicono che la mia sordità ha capito ciciu anzichè piciu) in massima parte associato ad una persona….ho quindi maturato la convinzione, fondata, che “ciciu” sia l’equivalente del nostro “belinone”…
I ciciu di Villar però non sono persone ma colonne di erosione, create dalla natura che restituiscono a chi si trova nella Riserva, la forte sensazione di essere catapultati in un’altra dimensione… Trovandosi al loro cospetto non è difficile capire perché tante e varie siano le leggende legate a questi massi che sembrano pietrificazioni di esseri umani…suggestionati dai racconti del bravissimo Enrico Collo, geologo che guida la visita in questa giornate, non è difficile intuire lineamenti umani tra le pietre…davvero San Costanzo avrà pietrificato i pastori di Villar perché, dopo le libagioni, non vollero convertirsi al cristianesimo?
E mentre proseguiamo la visita immaginando il mare che separava i due continenti in ere lontane e che si stendeva davanti a noi, ci addentriamo nella riserva ed apprezziamo la costanza e la pazienza di tutti quelli che cercano di preservare, mantenere e proteggere quello che la natura ha disegnato nei secoli e ce lo restituisce con amore e racconti che mai dimenticheremo.

La folla che ho trovato al mio ritorno dalla Riserva, il trenino chiassoso e la calca intorno agli stand, mi hanno riportata bruscamente alla realtà e fatta desistere, a malincuore, dalla visita alla Cripta dell' ex Abbazia Benedettina e del Santuario di San Costanzo al Monte, ma mi sono ripromessa di destinare a quest’altra (ed ennesima) bellezza della Granda una delle due giornate che Dronero dedicherà alle antiche dimore e giardini il mese prossimo.

La segnaletica della Riserva

I ciciu di Villar

Enrico Collo 

venerdì 20 maggio 2016

Tra un mese cittadina della Granda

La Bisalta
Sono passati quasi quattro anni da quando, per motivi personali, ho cominciato a trascorrere parte del tempo della mia vita nella provincia di Cuneo, la Granda.
Da ligure doc, pensavo avrei sentito la mancanza del mare, che mi sarei stancata degli spazi immensi e dell'orizzonte sulla cui linea non si infrange nessuna onda ...
Più sono passati i giorni, le settimane, i mesi, gli anni, più ho imparato ad amare questo grande orso buono che è la Granda, una delle province più grandi d'Italia, che ama il suo territorio, lo rispetta, lo valorizza, non dimentica la sua storia e le sue tradizioni.
E là dove lo sguardo non trova il mare, ha di fronte a sé Erebor, la Bisalta.
Dopo quattro anni di pendolarismo, diventerò cittadina della Granda tra un mese esatto, cominciando a viverne la quotidianità, apprezzandone i silenzi e la lentezza.
Volevo inaugurare il blog un mese prima dell'inizio del nuovo lavoro, oggi, il giorno dopo la riapertura del Baladin, uno dei miei locali preferiti di Cuneo di cui parlerò sicuramente presto.
Saranno gli occhi di una ligure che registreranno quello che ha da regalare questa provincia, così diversa dallo stretto lembo di terra in cui viviamo noi, figli dei figli di Colombo, così diversa ma così affascinante e, a tratti magica.
Che il conto alla rovescia per la nuova avventura abbia inizio.