sabato 19 gennaio 2019

Solo una parola

Mancano sette giorni al 27 gennaio, Giornata della Memoria dedicata al ricordo della Shoah (sterminio del popolo ebraico), delle leggi razziali, della persecuzione italiana dei cittadini ebrei, degli italiani che subirono deportazione, prigionia, morte, nonché al ricordo di coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si opposero al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita salvarono altre vite e diedero protezione ai perseguitati.
Il Comune di Cuneo, come era già accaduto lo scorso anno, dà la possibilità di partecipare gratuitamente allo spettacolo "Solo una parola", progetto di Matteo Corradini basato sull'omonimo romanzo pubblicato da Rizzoli ed in vendita da nemmeno una settimana. Chi segue il blog sa che del mio incontro letterario con Corradini ho già parlato. Ho sempre grandi aspettative che lo riguardano e solo raramente sono state deluse.  Lo spettacolo dello scorso anno, La Shoah delle ragazze, era  stato commovente e toccante. Storie quotidiane e normali che si trasformano improvvisamente in tragedia perchè qualcuno decide così, di punto in bianco, perchè è successo e succede ogni singolo giorno. Gli incontri con Corradini  non sono mai banali e scontati, come a volte lo sono le domande che il pubblico gli rivolge. La "grande" domanda che sento ripetere spesso è "come stato possibile che sia successo" e lo stupore traspare nella mimica e nell'inflessione di chi pronuncia LA domanda, quella domanda che aleggia nella sala in un momento storico in cui le situazioni aberranti ci circondano, quotidianamente. Chi vuole e sa cogliere comprende che il passato non è così lontano e sia negli scritti che negli spettacoli di Corradini compare spesso questa dicotomia tra il prima e il dopo che assale il lettore (o lo spettatore) come un pugno in faccia perchè il prima, quel prima fatto di casa, sicurezza, cibo caldo, affetto e cura viene improvvisamente a mancare e non si ha più nulla, non si è più nulla. Per quello le storie raccontate nei libri e negli spettacoli di Matteo Corradini necessariamente spingono a riflettere sul senso non solo del passato ma del qui e dell'adesso. Lo scorso anno mi colpì lo spettacolo ma anche il suo ideatore e voce narrante perchè lo vidi, prima dello spettacolo, parlare con i ragazzi, interessarsi a loro non con la piaggeria che appartiene a molti adulti, ma con genuino interesse ed attenzione, perchè in massima parte, come già scrivevo, il lavoro che Corradini fa sulla memoria è anche e soprattutto per i ragazzi.
Non posso dire nulla sul libro che ha ispirato lo spettacolo perchè sto scrivendo questo breve articolo a 3 giorni dalla sua uscita in libreria, vi invito quindi a visitare il link che rimanda allo spettacolo che trovate a inizio articolo e a seguire la pagina ufficiale di Corradini. Anche se non siete di Cuneo i suoi spettacoli sono itineranti e potete vederli, spesso gratuitamente, anche altrove.

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