martedì 25 aprile 2017

Cuneo bike festival


Manca poco più di una settimana all’evento che mi affascina da quando sui muri di Cuneo vidi affissi i manifesti che pubblicizzavano il Bike to Work. La FIAB ligure di cui faccio parte ha sempre tentato di organizzare in settembre, durante la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, iniziative per promuovere l’uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani; Cuneo ha ideato un intero festival dedicato alla bicicletta, ricco di iniziative e di eventi. Quest’anno siamo giunti alla seconda edizione di un appuntamento che era nato nel 2012 per promuovere il Bike to work, progetto europeo che tenta di coinvolgere non solo i lavoratori ma anche le aziende per incentivare gli spostamenti tra il lavoro e casa con mezzi alternativi all’automobile. Ricordo benissimo il simpatico manifesto affisso in Via Dronero con la ciclista bionda con il casco da aviatore e ricordo di aver pensato: “mi pare logico che anche a Cuneo si faccia il bike to work”, anche se meno logico mi era sembrato che FIAB Cuneo Bicingiro apparisse non come promotore ma come collaboratore. A onor del vero fu l’associazione Più Eventi ad organizzare la prima edizione provinciale della giornata del Bike to Work nel 2012. L’appuntamento si è poi consolidato negli anni sino a diventare un vero e proprio festival lo scorso anno.
Il sito dell’evento è bellissimo: pulito ed essenziale, illustra in modo chiaro ed esauriente l’intero programma. La bicicletta e la mobilità dolce e sostenibile sono i grandi protagonisti del festival che promuove l’uso del velocipede con incontri ed iniziative rivolte a tutti. Ho trovato molto interessante la scelta di aprire il festival con il Race to Work, che intende promuovere l’uso della bicicletta per raggiungere il posto di lavoro in maniera ironica e scherzosa. Si dovrà, infatti, essere vestiti da lavoro e raggiungere Cuneo partendo da Borgo San Dalmazzo su una bicicletta con ruote non superiori ai 20 pollici. L’appuntamento è all’alba (6.30) e le iscrizioni possono essere fatte direttamente sul sito: se non lavorassi dall'altra parte della Granda avrei già in mente come vestirmi e come addobbare la bicicletta. Durante le giornate del festival molti sono gli appuntamenti: il primo giorno ai ciclisti verrà offerta la colazione in Via Roma, gli amministratori e la stampa avranno la possibilità di conoscere più da vicino l’offerta delle ciclabili di Cuneo, mentre tutti potranno assistere alla presentazione del progetto Eurovelo8, che confesso mi interessa molto perché verranno illustrati in questo frangente anche l’itinerario Provenzale e i circuiti ReVAL. FIAB Cuneo Bicingiro ci guiderà alla scoperta sia della Cuneo notturna (non dimenticando la sicurezza) sia della Valle Grana, con una pedalata sino a Pardleves che si svolgerà sabato pomeriggio. Bimbimbici, la campagna nazionale promossa da FIAB, viene anticipata di una settimana e si svolgerà a Cuneo domenica 7 maggio. Non manca, all’interno della manifestazione, l’incontro culturale: venerdì 5 maggio Paolo Viberti “proporrà una panoramica sulla storia del ciclismo e su come la bici abbia influito e influisca sulla società e sul benessere individuale”. Dimenticavo di accennare alla premiazione del concorso fotografico
Posso fare la ligure “mugugnona” e trovare qualcosa da migliorare in questo bellissimo festival? Gli appuntamenti, escluso quello di domenica mattina che non ho citato, perché si tratta di una vera e propria gara ciclistica che, a mio parere, è slegata dal contesto, sono uniti da un filo rosso: l’uso della bicicletta per la mobilità alternativa. E’ quindi importante analizzare l’aspetto giocoso come il race to work, gli appuntamenti con i bambini, essenziale comprendere che la bicicletta può diventare anche una valida alternativa all’automobile nel turismo se esistono piste e percorsi ciclabili sicuri, ma la bicicletta è, come l’automobile, un mezzo di trasporto e deve essere trattata come tale. Accanto all’inaugurazione del lavabici, che sarà sicuramente utile dopo un’escursione lungo il Parco fluviale, potevano essere previsti incontri sulla manutenzione del mezzo, anche previa iscrizione e a pagamento, e sull’importanza di guidare una bicicletta che “calzi” a pennello perché i rischi di una cattiva posizione si ripercuotono sull’apparato scheletrico.


domenica 2 aprile 2017

In&Out a Cuneo

Credo di essere passata davanti a questo nuovo locale, aperto a Cuneo nel mese di gennaio, almeno 10 volte senza notarlo assolutamente. Quindi i miei ringraziamenti vanno all’articolo di Targato Cuneo che me l’hanno fatto conoscere e cercare. Siamo a inizio di Via Dronero, davanti alla piccola Libreria dell’Acciuga e poco prima del blasonatissimo Bove’s, di cui prima o poi scriverò una recensione. In&Out non è un locale grande : ci sono due piccoli tavolini e, lungo la vetrata, tanti sgabelli ci invitano alla sosta. Il proprietario mi accoglie con gentilezza ed un pizzico di timidezza, credo dovuta alla giovane età. Il menù è stuzzicante e vario e coniuga, con successo, le eccellenze del territorio cuneese con un alimento legato all’immaginario della mia generazione: il bagel. Metà dei protagonisti delle serie TV e dei film americani che ho guardato negli anni mangiavano bagels: mangiava bagels una giovanissima Winona Ryder alle prese con una madre ingombrante come Cher in Sirene, Carrie e le sue amiche, oltre a bere continuamente Cosmopolitan, mangiano frequentementte bagels, molto spesso da asporto, mentre passeggiano su scarpe tacco 12 in mezzo ad una New York sfavillante. Quindi come non sentirsi affascinati nel ritrovare, in centro Cuneo, un locale che riesce a farci sentire protagonisti di una pellicola hollywoodiana? 
Il menù presenta moltissime combinazioni con ingredienti di provenienza da eccellenze del territorio e non trascura sperimentazioni come il pane al carbone vegetale. Tra le proposte, trovo interessante il tris a 11 € che permette di provare tre tipi diversi di bagels. Anche la carta delle birre offre una buona scelta. Il bagel che scelgo arriva servito su elegantissimo piatto di ardesia con tanto di “sbaffo” da alta cucina: nulla è lasciato al caso e tutto è ancora più evidente non appena si dà un morso al panino: ingredienti freschi, ottima combinazione dei sapori e ricercatezza nel trovare abbinamenti particolari. Purtroppo, essendo l’unica cliente presente, non me la sono sentita di fotografare il menù, cosa che generalmente faccio, per poter poi elencare i piatti che, a mio parere sono più interessanti. Sicuramente In&Out a Cuneo strizza l’occhio, anche nella scelta della mise en place, al torinese Sedici 10 bagel dove esiste il menù a 10 € con bagel a scelta e bibita analcolica. Qui a Cuneo, al momento, non è ancora possibile gustare un ottimo panino gourmet ad un prezzo popolare: un bagel costa minimo 10 €, se a quello aggiungete una birra (5€) e una fetta di dolce di tradizione americana (Red velvet o cheese cake) un pasto vi costa 20 € tondi, almeno questo è quanto ho pagato l’11 marzo.
Gli ingredienti sono sicuramente di ottima qualità, il panino gourmet viene presentato con molta ricercatezza ma ritengo il prezzo al di sopra della media, soprattutto se confrontato con proposte simili ed altrettanto ricercate non troppo lontane da Cuneo. Se poi come termine di paragone non vogliamo spingerci sino al Sedici 10 di Torino, ma rimaniamo su una tipologia di cibo simile, spostandoci di pochi metri più avanti lungo Via Dronero, riusciamo a consumare uno street food di qualità eccellente ad un costo inferiore. Consiglio vivamente ai proprietari, se non vogliono far perdere a Cuneo un bel locale come In&Out due possibili strategie: o abbassare il costo del bagel o di introdurre una formula menù simile a quella torinese, che unisce al bagel, una bevanda analcolica e il caffè ad un prezzo non superiore ai 10 €.

Doveroso aggiornamento all'articolo.
Scritto venerdì 28 aprile 2017 alle ore 21.25
Pur rimanendo dell'idea, assolutamente personale e non necessariamente condivisibile da tutti, che il costo di un bagel, nonostante l'ottimo servizio, la cortesia del proprietario e la qualità degli ingredienti, sia al di sopra della media per uno street food, anche se servito al tavolo, trovo doveroso pubblicare le precisazioni che Alessio mi ha inviato. E' così raro ormai, trovare persone in grado di rapportarsi con il prossimo in maniera così pacata e cortese come ha fatto con me il proprietario di In&out, che diventa per me imperativo fornire ai lettori gli elementi che non avevo preso in considerazione paragonando In&out a Sedici 10 di Torino.
Buonasera, Sono Alessio, il proprietario di In&Out di Via Dronero. Le scrivo in quanto ho letto il suo articolo e la cosa mi onora molto e la ringrazio per le belle parole che mi ha dedicato ma vorrei puntualizzare un paio di cose: Ha fatto diversi paragoni tra noi ed il 1610 di Torino, locale in cui sono stato diverse volte ma dal quale non ho copiato nulla anzi ciò che offro io è totalmente diverso, a partire dal servizio al tavolo, servizio che noi diamo e loro no. Io utilizzo, come lei ha scritto nel suo blog, piatti di ardesia e posate in inox, mentre i loro piatti sono di plastica simil-ardesia e posate anch'esse di plastica. Inoltre i clienti hanno la possibilità di usufruire del wc. Passiamo poi ai prezzi che in linea di massima sono gli stessi, anzi loro ne hanno alcuni più cari ma se guardiamo una media del valore degli scontrini i miei sì, sono più alti in quanto io ho birre di un altro livello ed in più il cliente può anche consumare dolce e caffè. Inoltre un mio panino potrà per alcuni essere costoso ma sicuramente non caro per gli ingredienti e la ricerca con i quali viene creato. Ciò che le ho scritto non vuole essere una critica, un offesa o insinuare che il mio locale sia meglio del loro in quanto ho molta stima e ammirazione per i proprietari del 1610. Ho solo voluto farle notare delle piccolezze che fanno la differenza fra noi e loro. Con questo la ringrazio nuovamente di cuore e, se le fa piacere, la invito a tornare di nuovo a trovarci, almeno per dare un'occhiata alle novità in carta.