venerdì 24 novembre 2017

26 novembre: EXPA festa finale

EXPA è l’esempio concreto di quanto sia importante l’unione e la condivisione di esperienze e peculiarità piuttosto che la scissione e divisione in microcosmi autonomi e non interconnessi. Nel 2015 l’Italia ospitò l’EXPO , l’Esposizione Universale dedicata al cibo e all’alimentazione e in quello stesso anno l’Ecomuseo Terra del Castelmagno realizzò un evento diffuso nel territorio dedicato alle eccellenze alimentari della zona. EXPA, il cui logo ricorda i colori dell’Esposizione a Milano, è l’acronimo di Esperienza X Persone Appassionate e dal 2015 ospita, nel periodo che va da maggio a dicembre, moltissimi eventi legati alla produzione alimentare ed artigianale. Possiamo parlare di vera e propria manifestazione diffusa sia perché si articola in un intervallo temporale molto ampio sia perchè coinvolge l’intero territorio della Valle Grana. 
Quest’anno EXPA ha offerto tantissime occasioni per conoscere, apprezzare ed amare la zona, valorizzando le risorse del territorio ed insegnando ai partecipanti quanto ricco di eccellenze, non solo alimentari, sia questo territorio. Settimana dopo settimana gli incontri hanno guidato i partecipanti nella raccolta di fiori ed erbe spontanee, nella riscoperta del piacere della panificazione, nella fascinazione della vita del bosco e delle risorse che ne possiamo ricavare, prima di tutto il legno, sia da ardere che per costruire, che ha permesso agli abitanti di sopravvivere in questo territorio. Ho avuto la fortuna di partecipare all’escursione di maggio in cui Roberto Ribero, accompagnatore turistico, ha guidato i ciclisti in una lunghissima escursione da Pradleves a Monterosso. Su una bellissima e-bike ho scoperto quanto sia meravigliosa la valle, quanto sia possibile, con l’aiuto di una bicicletta a pedalata assistita, riuscire a percorrere sentieri ripidi che regalano scorci mozzafiato. Avevo accennato in questo articolo ad EXPA ma, mi accorgo solo ora, di non aver mai raccontato nel dettaglio l’esperienza. In occasione della gara ciclistica “La Rampignado” un gruppo numeroso di ciclisti è partito da Bernezzo in direzione di Caraglio. Lungo il percorso è stato dedicato spazio alla visita del museo dei mestieri, all’azienda Famù, e al Filatorio di Caraglio. Ma EXPA non è solo escursioni è anche un momento in cui i partecipanti conoscono direttamente gli artigiani che operano nella zona. E quindi ecco Simona, con il suo laboratorio di timbri, che si è svolto all’interno di EXPA ma che lei ripete spesso (vi invito a seguire la sua pagina FB), Remo Giordano e l’esperienza di panificazione dello chico d’pan, un pupazzo di pane che tradizionalmente veniva preparato e cotto a Natale e durante EXPA è stato realizzato utilizzando le farine dell’ecomuseo della segale, Ilaria, della compagnia Magulou, Alice che ha accompagnato i bambini lungo il sentiero dei Sarvanot, un sentiero didattico realizzato con Elena Rosso. In questo contesto sono stati realizzati quattro eventi natura: due dedicati agli adulti e due ai bambini. L’elenco dei partecipanti a questa esperienza è lunghissimo: vi invito caldamente a seguire la pagina dell’Ecomuseo di Castelmagno e la loro pagina FB su cui vengono date informazioni sulle iniziative e, spero, anche sulla prossima edizione di EXPA.
Nel caso vi foste persi gli appuntamenti, domenica 26 novembre, nella magnifica cornice del Filatoio di Caraglio, vi sarà data la possibilità di recuperare. La festa finale ospiterà laboratori creativi per bambini e per adulti, street food con prodotti locali, musica occitana e tanto tanto altro. Al momento di redazione del presente articolo la lista degli espositori non è ancora completa, per cui vi invito a seguire la pagina FB dell’ecomuseo per tutti gli aggiornamenti del caso.
Per comodità dei lettori, copio di seguito di programma, così come compare sul portale e sui depliant informativi.
Dalle 14.30
. esposizione e vendita dei prodotti tipici della Valle Grana
. esposizione e vendita di artigianato, e creatività dell’autoproduzione
. laboratori creativi per bambini con materiali naturali e tipici della valle
. laboratori ed esibizioni tra corali con: Lu Corou de la Cevitou e Badia Corale Val Chisone. musica classica nel museo del setificio Piemontese con Power Flower Orchestra d’Archi giovanile e La Mandolinistica di Asti
dalle ore 17
. musica occitana jam session e ballo con: Lou Tapage, Raskas e l’orchestra EXPA
Per tutto il giorno street food di qualità a base di prodotti locali in collaborazione con: BioEtik, L'Atelier des Tartes, Sbaffalo - Agri Street Food -, Na bela Grana, Gelapajo.
Per tutto il pomeriggio consegnando il GETTONE EXPA, ricevuto nel corso della rassegna partecipando ad un’esperienza, al banco informazioni EXPA si potrà ricevere un premio firmato Valle Grana.
La partecipazione agli eventi Expa è ad ingresso libero.
Info: expa.terradelcastelmagno@gmail.com – +39 329 4286890


venerdì 17 novembre 2017

Buscaje: ristorante e pizzeria a Busca

In una piccola via di Busca, in via Massimo D'Azeglio al numero 13, ha aperto nell’estate di quest’anno un ristorante/pizzeria dall'arredamento molto curato e particolare. Il locale è composto da due sale abbastanza capienti con tavoli ampi e confortevoli. La sala di accesso ospita anche il bar. Il menù non è molto vasto ma in quattro pagine si intuisce la mission del locale: trasporre sapori ed odori siciliani in terra piemontese. L’atmosfera del locale è decisamente informale, il proprietario affabile e il personale gentile e preparato. Posso, in questo breve articolo, dare un’immagine a tutto tondo perché sono stata al Buscaje in più occasioni e in diversi momenti ed orari. Cominciamo dall’aperitivo. Trovandosi circondato da locali più di tendenza che sopravvivono sul rito dell’aperitivo e dell’apericena diciamo che non consiglierei di venire al Buscaje per l’aperitivo anche perché non è su questo che punta il locale. 
Le pizze invece sono ottime: impasto sottile e croccante, farcitura con accostamenti non banali. L’ho assaporata con piacere e mi sono lasciata conquistare anche dai profumi mediterranei e dai colori. Sono rimasta perplessa dal servizio da asporto perché i tempi di attesa mi sono sembrati decisamente esagerati per una pizzeria in un piccolo centro: la prima sala del locale era vuota, il ristorante aveva appena aperto, erano le 19.00, e non era un sabato sera. Non ho capito perché il tempo di attesa fosse superiore all’ora e il proprietario del locale, molto gentile in altre occasioni, in quel contesto si è dimostrato non troppo collaborativo e scostante, immagino di essere incappata in una di quelle giornate “storte” che capitano a tutti. 
Come ristorante promuovo Buscaje con un onesto sette. Durante una cena, essendo in due, abbiamo avuto la possibilità di provare entrambe le tipologie di antipasto, di terra e di mare: entrambe regalano un ottimo accostamento di sapori e una mise en place accurata. Ben cotta la pasta e non troppo abbondante il piatto, superlativo il tiramisù al pistacchio. Il locale è aperto dal mercoledì alla domenica dalle ore 18.00 alle 2.00, accetta come pagamento anche le carte di credito ma non Satispay. Non dispone di un parcheggio esterno ma è facilmente raggiungibile a piedi in poco più di cinque minuti sia parcheggiando l’auto in via Milite Ignoto, tra la scuola e l’ingresso secondario del Lux, sia in Piazza Fratelli Mariano. 
Ma quanto si spende al Buscaje? La sera in pizzeria, che comprendeva due antipasti, due pizze, due coca cole, ci è costato 25 € a testa, la cena con due antipasti, due primi, due birre, circa 30 € a testa.


venerdì 10 novembre 2017

Bio e Vegan: la bioprofumeria di Cuneo

Era il lontano 2003 ed una allora giovane donna ligure frequentava un forum su Altervista in cui una delle amministratrici parlava molto di ecobio, parola all’epoca poco conosciuta e raramente associata alla cosmetica. Ricordo con nostalgia un bellissimo incontro a Roma, a casa di una delle amiche incontrate prima di quel momento solo virtualmente su quello spazio. Il viaggio sul treno con i 4 kg di focaccia ligure, le risate, gli abbracci e i racconti di Barbara Righini, una delle pioniere dell’ecobio in Italia. Quelle due giornate a Roma, l’incontro con Barbara e con tutte le splendide donne che frequentavano il forum Amiche ha cambiato il mio modo di vedere e vivere la cosmetica, facendomi ripensare ai mille gesti quotidiani che compiamo inconsapevolmente e che danneggiano la nostra pelle e il nostro pianeta. 
Sai cosa ti spalmi, nato nel 2006, è stato il primo sito di commercio ecobio su abbia fatto acquisti e da allora l’Italia è cambiata, lentamente ma inesorabilmente. Sono fioriti ovunque negozi virtuali prima, fisici poi che sposavano, più o meno coscientemente, la causa. Adesso anche il consumatore meno attento sa cosa sia l’INCI, magari non sa leggerlo benissimo ma parabeni e siliconi sono diventati spesso sinonimo di male assoluto, se associati ad un prodotto cosmetico. Non è questa la sede per disquisire a lungo sull’argomento, perché scopo di questo blog è quello di far conoscere Cuneo e la sua realtà, ma questa premessa mi sembrava doverosa.
Ho cominciato a fare la pendolare dalla Liguria nel 2011, una vita fa. L’amore per Cuneo e per le ricchezze del suo territorio è nato quasi subito: impossibile non rimanere affascinati dai panorami mozzafiato, dalla bellezza della città, dall’unicità dei sapori, così diversi da quelli a cui ero abituata. Perdendomi tra le vie di Cuneo mi ero stupita di non aver trovato un negozio eco-bio. Nel centro ci sono bellissime erboristerie storiche ma un negozio eco bio sposa (o dovrebbe sposare) criteri di scelta dei prodotti diversi e cercare, nei limiti del possibile, di selezionare i prodotti non solo in base ad ottiche di mercato. Quando, nel luglio del 2015, inaugura Bio e Vegan shop, in Via Stoppani, aspetto di avere almeno una mattina libera per poterla andare a visitare. Arriva l’autunno di quell’anno e raggiungo a piedi il negozio, che è piccolo e un po’ defilato: per chi non lo sapesse Via Stoppani è una laterale di Via Nizza, non lontana da Piazza Europa. La proprietaria, Margherita, mi accoglie con un bel sorriso e mi lascia sbirciare tra gli scaffali senza assillarmi ma, al momento dell’acquisto, è prodiga di consigli e, donandomi molti campioncini, mi permette di provare altri prodotti e così mi conquista. Dal lontano 2015 il negozio è cresciuto: accanto alla cosmetica ecobio, uno spazio è stato dedicato alla vendita dei detersivi alla spina 100% biodegradabili, e a prodotti per l’igiene del proprio peloso della linea Bio Love Pet. Personalmente adoro le tinte per capelli Natur Erbe Professione Capelli: esistono moltissime varianti di colore e mi permettono di coprire i capelli bianchi senza soffrire. Le tinte chimiche mi provocano bruciore sul cuoio capelluto, con questi prodotti non ho nessun tipo di disagio e la copertura è paragonabile a quella delle tinte chimiche, anche se la durata dipende dal momento in cui effettuo il colore. Ho notato che su capello molto sporco la durata è minore e non supera i dieci giorni. A volte, invece, la colorazione resiste anche per 3 settimane. Purtroppo i tempi di posa troppo lunghi dell’hennè, che ho utilizzato davvero per tantissimi anni, non si accordano più con i ritmi della mia vita attuale e queste tinte mi sono sembrate un buon compromesso.
Bio e Vegan è un negozio essenziale: arredamento semplice e lineare, marchi e novità ben esposte, personale preparato e molto gentile. Non troverete mobili d’epoca e pout pourri sparsi, decorazioni shabby chic e merletti ma un negozio piccolo e semplice con tutta la merce esposta, su ogni prodotto è indicato il prezzo che è allineato con i valori di mercato.
Non so come faccia, ma le novità arrivano da Bio e Vegan nello stesso momento in cui le troviamo sui siti di e-commerce. Quindi se volete andare a sbirciare le novità Neve o quelle Purobio le troverete sicuramente. Vi lascio l’elenco dei marchi che trovate da Bio e Vegan nella miniatura qui accanto, che probabilmente non è esaustiva perchè sono sicura di aver visto anche altri prodotti. Aggiungo per dovere di cronaca che l’ultima volta che sono andata (primi di ottobre) c’era la fine serie di Colour Caramel con il 30% di sconto.
Se volete seguire le novità in arrivo, vi consiglio si cercare la pagina FB del negozio in cui Margherita pubblica puntualmente tutte le novità che arrivano nel negozio. Il sito Internet, anche se presente, non è molto bello esteticamente e sarebbe da migliorare, arricchendolo con fotografie ad alta risoluzione, breve storia del negozio ed aggiornamenti, in tempo reale sulle novità in arrivo, le fine serie e le iniziative e gli incontri. Saltuariamente e, con meno frequenza, alcune fotografie vengono pubblicate anche su Instagram.
Il negozio è aperto dal martedì al sabato dalle ore 9,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30 e il lunedì pomeriggio dalle 15,30 alle 19,30. Fino alla scorso anno sono state organizzate, in collaborazione con il centro benessere Equilibrium di Cuneo delle giornate in cui era possibile imparare a valorizzare il proprio viso utilizzando i prodotti venduti nel negozio Bio e Vegan. Grazie all'aiuto di una professionista, veniva studiata la forma del viso della cliente e suggerito il trucco per far risaltare i punti di forza. 

venerdì 3 novembre 2017

Escape room in un castello? Sì a Lagnasco il 5 novembre

Escape room: due parole che racchiudono sessanta (60) minuti di puro divertimento che vivrete, partecipandovi. Dopo la premessa, giunge la confessione: non avevo mai sentito parlare di escape room sino al Lucca Comics di due anni fa quando due amici, che avrebbero partecipato con noi ad un torneo di Lotr card (sì sì sono una nerd) ci chiesero di far loro compagnia e di provare, gratuitamente, questa esperienza. Curiosità e gratuità: combo vincente per un ligure. 
Il gioco consiste nel riuscire a fuggire (escape) da una stanza (room) con il solo ausilio del proprio intelletto e spirito deduttivo. Spesso, ma non sempre, si viene introdotti e guidati in una situazione apparentemente reale da attori che contestualizzano quello che ci sta accadendo e da lì la squadra, composta solitamente da un numero di giocatori variabile (da 2 a 6) deve tentare di risolvere gli indizi nascosti nell’ambiente. In questo breve articolo non parlerò della prima escape room italiana, quella di Torino che, tra l’altro sconta gli ingressi sino a metà novembre per rinnovo locali e neppure di quella di Cuneo, in Via Cavallotti, 23, accanto ad un ottimo cinese di cui prima o poi scriverò (il Bamboo).
Il 5 novembre la meravigliosa cornice del castello di Lagnasco ospiterà “Castle Angels, a caccia di leggende", “un progetto sviluppato da due realtà associative, che hanno unito forze, competenze e passione per valorizzare i beni culturali del proprio territorio attraverso la gamification”. Pur disconoscendo il termine “gamification” usato sul portale che descrive il progetto, vi invito caldamente a seguire le attività legate a questo gioco di astuzia. Credo possa essere un modello eccellente per valorizzare ulteriormente un territorio meraviglioso come quello della Granda, riuscendo ad avvicinare al bene architettonico, museale o culturale un pubblico inusuale.
Da domenica 5 novembre il castello dei Tapparelli d’Azeglio sarà il teatro di un’escape room dal titolo “La Dama velata”. Soltanto per quella data i giocatori avranno a loro completa disposizione il castello. Nelle date successive, concomitanti con le aperture ordinarie del castello di Lagnasco, il gioco si potrà svolgere contemporaneamente alla presenza di eventuali turisti in visita. Gli indizi saranno disseminati nel castello: l’espediente del ritrovamento di un documento del marchese Massimo D’Azeglio, accennerà a messaggi segreti negli affreschi che decorano le sale e i soffitti del maniero.
Indipendentemente dall’evento in oggetto, il castello, che apre al pubblico dal mese di marzo al mese di novembre, merita sicuramente una visita. Ne parlerò il prima possibile. 


Crediti immagini: le fotografie del castello di Lagnasco provengono dal sito del castello.