Lo scorso fine settimana, dal 20 al 22 maggio, a Villar San Costanzo, a pochi Km
da Dronero, si è tenuta la quarta
edizione del Ciciufestival.
Da quando frequento i cuneesi ho sentito spesso utilizzare
il termine “ciciu” (NdR - mi dicono che la mia sordità ha capito ciciu anzichè piciu) in massima parte associato ad una persona….ho quindi maturato la convinzione, fondata, che “ciciu” sia l’equivalente del nostro “belinone”…
I ciciu di Villar però non sono persone ma colonne di
erosione, create dalla natura che restituiscono a chi si trova nella Riserva, la
forte sensazione di essere catapultati in un’altra dimensione… Trovandosi al
loro cospetto non è difficile capire perché tante e varie siano le leggende
legate a questi massi che sembrano pietrificazioni di esseri umani…suggestionati
dai racconti del bravissimo Enrico Collo, geologo che guida la visita in questa
giornate, non è difficile intuire lineamenti umani tra le pietre…davvero San
Costanzo avrà pietrificato i pastori di Villar perché, dopo le libagioni, non
vollero convertirsi al cristianesimo?
E mentre proseguiamo la visita immaginando il mare che
separava i due continenti in ere lontane e che si stendeva davanti a noi, ci
addentriamo nella riserva ed apprezziamo la costanza e la pazienza di tutti
quelli che cercano di preservare, mantenere e proteggere quello che la natura
ha disegnato nei secoli e ce lo restituisce con amore e racconti che mai
dimenticheremo.
La folla che ho trovato al mio ritorno dalla Riserva,
il trenino chiassoso e la calca intorno agli stand, mi hanno riportata
bruscamente alla realtà e fatta desistere, a malincuore, dalla visita alla Cripta
dell' ex Abbazia Benedettina e del Santuario di San Costanzo al Monte, ma mi
sono ripromessa di destinare a quest’altra (ed ennesima) bellezza della Granda
una delle due giornate che Dronero dedicherà alle antiche dimore e giardini il mese prossimo.
La segnaletica della Riserva |
I ciciu di Villar |
Enrico Collo |
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