giovedì 23 febbraio 2017

Viale degli Angeli a Cuneo

C'è un viale a Cuneo, lungo 3 Km che dimentica le auto nei giorni festivi e torna ad essere di sola ed esclusiva proprietà di pedoni e ciclisti: è il Viale degli Angeli. Questa strada, costruita nel Settecento per collegare il convento della Madonna degli Angeli con la città non è cambiato molto in questi ultimi trecento anni. Grazie alla visita guidata al Santuario  (cfr questo post) scopro che il progetto di questo viale alla francese fu uno dei primi del Piemonte. Gli olmi settecenteschi provenivano da Chiusa Pesio e, con il passare degli anni, furono sostituiti da platani e tigli. La bellissima passeggiata lungo il viale privo di auto, permette di osservare con attenzione le ville liberty che lo circondano e offre scorci delle montagne vicine. Ufficialmente il viale inizia dal Rondò Garibaldi, il cui nome deriva dal busto dell'"eroe dei due mondi" collocato al centro. Godetevi la passeggiata, osservando le bellissime ville che fiancheggiano il viale. Lasciandosi alle spalle il rondò, soprattutto sulla sinistra del viale sono davvero moltissimi i palazzi che attraggono la nostra vista. Personalmente mi sono innamorata della Palazzina Galliano con la sua "angolatura smussata in facciata, trasformata in torretta sopraelevata sulla copertura e inglobata tra le due ali dell'edificio che ne lasciano visibile l'intera volumetria circolare solamente al di sopra del cornicione" (cit. "Cuneo: sei itinerari per scoprire la città. Per turisti e per tutti coloro che vogliono conoscere il fascino sempre più suggestivo", p. 158). Mi perdonino le autrici della guida che cito ma il mio lessico artistico è davvero limitato e temevo di non rendere giustizia alla villa.
Dopo aver ammirato lo splendore che vi circonda, guardatevi intorno. In viale degli Angeli, la domenica, si tocca con mano il profondo rispetto ed amore che i cuneesi hanno per il territorio e per le loro montagne. Da ligure, nata con il mare negli occhi e nel cuore, identifico la mia calma dell'anima nella distesa blu non sempre immobile. Il ligure, con gli occhi, cerca sempre il mare oltre le colline perchè quello lo rassicura. Ma le nostre "passeggiate a mare" non rispettano il mare, non cercano di capirlo. Lo invadono, con chioschi di bibite, rumori perpetui, automobili che scorrazzano avanti e indietro sulla strada che corre parallela e, per rivedere davvero il mare, bisogna arrampicarsi sui sentieri da cui i nostri antenati spiavano l'arrivo dei saraceni, allontanarsi dal mare e ricordare il suo rumore, perchè quello è perso, a meno di non fuggire dalla passeggiata e cercare qualche caletta, inagibile in auto o almeno difficilmente raggiungibile, in cui il rumore delle auto arriva attutito. Mi sono sempre chiesta perchè, soprattutto in estate quando la popolazione decuplica, non sia possibile tornare a godersi il mare, i suoi rumori ed avere il coraggio di chiuderle queste passeggiate a mare, costruendo parcheggi lontani...difendere l'identità a scapito della comodità. A Cuneo questo succede: nei giorni festivi, in orari stabiliti con ordinanza, una delle principali arterie della città viene chiusa al traffico e i cittadini si riappropriano realmente del loro territorio. Guardandosi intorno è lampante che non ci troviamo su un "corso" cittadino (e neanche su una passeggiata a mare): siamo circondati da ciclisti, famiglie intere con bambini su skateboard, pattini, tricicli, piccole biciclette, persone che corrono sui controviali, coppie di tutte le età, persone da sole che passeggiano: ai piedi comodi scarponcini, negli occhi la luce delle montagne lontane ma così vicine, intorno nessun rumore d'auto, solo il rumore del vento e il crepitio delle foglie calpestate. Non si può visitare Cuneo, senza aver passeggiato in un giorno festivo in questo viale, senza essere arrivati al Santuario. Quest'ultima domenica in cui le guide del Cegat hanno regalato il loro tempo alla visita guidata, non è stata la mia prima visita, ma forse sono riuscita ad apprezzare interamente la bellezza del Santuario, a capire l'affezione dei cuneesi per il loro patrono e a notare, all'esterno del Santuario, il nucleo primitivo medievale della Madonna degli Angeli. Rimando al portale segnalato dalla nostra preparatissima guida per approfondimenti sul Santuario.



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